Cenni storici

Catasto Napoleonico 1809,
Archivio di stato di Milano

Parrocchia della diocesi di Bergamo; fino al 1787 appartenne alla diocesi di Milano. La chiesa dei Santi Pietro e Paolo di Verdello, della quale si ha una prima notizia nel 1281, è sorta in epoca imprecisata sulle rovine del castello Suardi. Dipendente in antico dalla pieve di Pontirolo, fu unita nel 1566 alla vicaria di Mariano e nel 1577 alla nuova plebania di Treviglio (Chiodi).

Nel 1596 compariva come chiesa parrocchiale con un entrata pari a 300 scudi (Da Lezze 1596). Il 30 dicembre 1598, fu costituita capo pieve e sede vicariale plebana. Il Calvi nel 1676 inoltre, citava la chiesa parrocchiale di Verdello con dignità prepositurale. Aveva sottoposti gli oratori dell’Annunciata, di San Rocco con una compagnia di disciplinati, e quello campestre, di Santi Cosma e Damiano. Esisteva un luogo pio della Misericordia. Il totale dei parrocchiani assommava a circa 1100 (Effemeride).

Tra il 1784 e il 1787 venne perfezionato il passaggio delle parrocchie appartenenti alla prepositurale plebana di Verdello alla diocesi di Bergamo. Il processo di ridefinizione dei confini diocesani, iniziato nel 1784 per provvedimento dell’autorità civile, vide anche l’intervento della Sacra Congregazione Concistoriale. L’autorità pontificia, con atto del 13 novembre 1786, autorizzava la procedura di passaggio delle parrocchie appartenenti alla della circoscrizione di Verdello alla diocesi di Bergamo, ufficializzata dalle autorità episcopali solo nel 1787 (Atti del passaggio 1784-1787).

Nel 1861 la parrocchia di Verdello contava 2014 anime. Il clero era composto dal prevosto plebano – vicario foraneo -, da un coadiutore titolato, da altri tre coadiutori e da un cappellano (GDBg). Dalla relazione stilata del parroco nel 1863, preparata per rispondere alla circolare vescovile del 1858, si desume che la chiesa era stata consacrata nel 1693 per mano del vescovo di Crema: Marcantonio Zollio. Aveva sottoposti gli oratori della Santissima Vergine Annunciata, dei Morti del Ravarolo, dei Santi Cosma e Damiano, di San Tomaso apostolo, di San Carlo e Santa Teresa, dell’Ospitale, di San Giovanni Battista. Il primo oratorio era anticamente sede dei disciplini, soppressi nel 1765. Il secondo era amministrato da due sindaci della Fabbriceria. Quello dei Santi Cosma e Damiano era di proprietà del parroco coadiutore. Quello di San Giovanni Battista era di proprietà dei baroni Giovanelli mentre l’altro era a carico dell’Amministrazione dell’Ospedale. L’oratorio di San Tomaso apostolo a Nerve, già di proprietà dei monaci vallambrosani, era passato alla famiglia Gambarini, insieme a quello di San Carlo e Santa Teresa già di loro proprietà e iuspatronato. Esistevano la confraternita del Sacro Cuore e le scuole del Santissimo Sacramento e della dottrina cristiana. Le anime erano in tutto 2008, di cui comunicati 1384. Il clero era composto dal parroco, dal coadiutore, da due cappellani coadiutori, da altri tre sacerdoti cappellani (Visita Speranza 1857-1865).

Dal 1971, in seguito alla riorganizzazione territoriale diocesana in zone pastorali, Verdello con la sua vicaria venne inserita nella zona pastorale XVII (decreto 28 giugno 1971). Con la riorganizzazione territoriale diocesana in vicariati locali, la parrocchia di Verdello è entrata a far parte del vicariato di Spirano-Verdello (decreto 27 maggio 1979).

(Informazioni dal sistema archivistico intercomunale areadalmine)